TREBISACCE, LA BELLA CITTADINA SULLO IONIO BANDIERA
BLU CALABRESE
----------------------------------------------------------------------------------------------
Trebisacce (Trevesàzze in dialetti dell’Area Lausberg) è un comune di 8.756 abitanti della provincia di Cosenza.
Il territorio del comune confina con quelli di Albidona a nord ovest, di Plataci a sud ovest, e di Villapiana a sud, mentre ad est è limitato dal Mar Ionio.
Il nome del paese deriva dal greco trapezikion, ossia “piccola tavola” quindi “tavoliere”, riferendosi alle caratteristiche geografiche del territorio.
Il dialetto locale appartiene al dialetto calabro-lucano, e più precisamente all’area Lausberg, un’area linguistica estremamente conservativa studiata appunto dal glottologo tedesco Heinrich Lausberg.
Quest’area rappresenta delle analogie dialettali con il sardo, avendo avuto una latinizzazione tardiva, per il persistere della lingua greca, a causa della sua collocazione in una zona di rilievi tra le piane di Sibari e di Metaponto. L’influsso linguistico del greco si rafforzò in seguito al dominio bizantino nell’alto medioevo. La latinizzazione tardiva comportò inoltre alla conservazione di elementi latini in quantità molto maggiori rispetto agli altri dialetti romanzi.
Altri influssi furono dovuti alle successive dominazioni storiche (lingua siciliana con diversi prestiti linguistici dal franco-normanno all’epoca di Federico II e lingua napoletana, in seguito all’appartenenza al regno di Napoli a partire dall’epoca angioina). Il dialetto locale subì quindi importanti modifiche, modificando radicalmente la grammatica e avvicinandosi maggiormente alla famiglia dei dialetti napoletani piuttosto che a quella siciliana e aggiungendo nuovi vocaboli, tra cui molti prestiti linguistici catalani e castigliani dovuti sempre a motivazioni storiche. Alcuni vocaboli arabiprovengono dalle incursioni dei pirati saraceni lungo la costa: da essi deriva il nome alla fiumara maggiore del paese (il “Saraceno”).
Il clima di Trebisacce risulta molto influenzato dalla natura morfologica della piana di Sibari e del massiccio del Pollino, che ripara il paese dai venti provenienti da nord e da est. Il riscaldamento è accentuato dal
TREBISACCE, LA BELLA CITTADINA SULLO IONIO BANDIERA
BLU CALABRESE
----------------------------------------------------------------------------------------------
Trebisacce (Trevesàzze in dialetti dell’Area Lausberg) è un comune di 8.756 abitanti della provincia di Cosenza.
Il territorio del comune confina con quelli di Albidona a nord ovest, di Plataci a sud ovest, e di Villapiana a sud, mentre ad est è limitato dal Mar Ionio.
Il nome del paese deriva dal greco trapezikion, ossia “piccola tavola” quindi “tavoliere”, riferendosi alle caratteristiche geografiche del territorio.
Il dialetto locale appartiene al dialetto calabro-lucano, e più precisamente all’area Lausberg, un’area linguistica estremamente conservativa studiata appunto dal glottologo tedesco Heinrich Lausberg.
Quest’area rappresenta delle analogie dialettali con il sardo, avendo avuto una latinizzazione tardiva, per il persistere della lingua greca, a causa della sua collocazione in una zona di rilievi tra le piane di Sibari e di Metaponto. L’influsso linguistico del greco si rafforzò in seguito al dominio bizantino nell’alto medioevo. La latinizzazione tardiva comportò inoltre alla conservazione di elementi latini in quantità molto maggiori rispetto agli altri dialetti romanzi.
Altri influssi furono dovuti alle successive dominazioni storiche (lingua siciliana con diversi prestiti linguistici dal franco-normanno all’epoca di Federico II e lingua napoletana, in seguito all’appartenenza al regno di Napoli a partire dall’epoca angioina). Il dialetto locale subì quindi importanti modifiche, modificando radicalmente la grammatica e avvicinandosi maggiormente alla famiglia dei dialetti napoletani piuttosto che a quella siciliana e aggiungendo nuovi vocaboli, tra cui molti prestiti linguistici catalani e castigliani dovuti sempre a motivazioni storiche. Alcuni vocaboli arabiprovengono dalle incursioni dei pirati saraceni lungo la costa: da essi deriva il nome alla fiumara maggiore del paese (il “Saraceno”).
Il clima di Trebisacce risulta molto influenzato dalla natura morfologica della piana di Sibari e del massiccio del Pollino, che ripara il paese dai venti provenienti da nord e da est. Il riscaldamento è accentuato dal monte Mostarico, che impedisce la circolazione d’aria tra terra ferma e mare. La catena della Sila fa da scudo per le correnti da sud-est e la penisola salentina riscalda l’aria proveniente dai Balcani. Un evento meteorologico di portata eccezionale è stata la mareggiata, che fra il 4 e il 6 dicembre 2008 e nella notte tra l’11 e il 12 dicembre ha provocato ingenti danni al manto stradale del Lungomare, agli stabilimenti balneari e ad alcuni edifici che si trovavano sul Lungomare con onde alte ben 4 metri.
Nell’ultimo cinquantennio Trebisacce ha raddoppiato la sua popolazione. Dagli anni ’70 gode di uno sviluppo economico e commerciale continuo, che è aumentato ancor di più dagli anni ’90 del XX Secolo fino ad oggi, trasformando radicalmente la cittadina, da paese di pescatori fino a metà del ‘900 ad un attivo centro economico-commerciale-turistico della Costa Jonica, l’unico centro dell’Alto Jonio che raggiunge i 10.000 abitanti di popolazione. A Trebisacce vi era anche l’Ospedale “Guido Chidichimo”, aperto negli anni ottanta, di riferimento per l’intera comunità Montana dell’Alto Ionio. Dal 2008 al 2012 è stato in atto un discusso ridimensionamento dell’ospedale, che è attualmente chiuso dal 31 marzo 2012 in vista di un suo futuro accorpamento nell’Ospedale della Sibaritide di Corigliano Calabro, in fase di progettazione.
A luglio 2013 il Comune di Trebisacce e l’Istituto Culturale della Calabria “Il Musagete” hanno bandito la prima edizione del premio letterario nazionale “Città di Trebisacce”. Il concorso è dedicato al libro edito di narrativa italiana pubblicato nei due anni precedenti la scadenza del premio. La giuria della prima edizione è stata presieduta da Flaviano Pisanelli, poeta, traduttore e docente di Lingua e letteratura italiana all’Università Paul Valéry – Montpellier 3. Durante la premiazione tenutasi il 19 dicembre 2013 a Trebisacce è stato proclamato vincitore della prima edizione il romanzo A gran giornate di Claudio Morandini[4].
Persone legate a Trebisacce
Alfredo Santino Lutri, bersagliere, Medaglia d’oro al valor militare
Giuseppe Bellusci, difensore del Catania
Francesco Ciacci pilota SBK campionato italiano
Fonte: Wikipedia –Foto di Pasquale Gaetano/Trebisacce Facebook